Partendo dal presupposto che non voglio che nemmeno un centesimo dei miei soldi cada a finanziare e sovvenzionare che usa il mare per metterci reti, vorrei analizzare meglio la paradossale situazione che si sta andando a creare con l’eventuale approvazione del Testo unificato sulla Pesca in mare.
Uno scandalo, una vergogna non tanto perché istituisce la licenza di pesca in mare ma, per come vuole spillare soldi a chi già ne caccia tanti per poter vivere una passione. Vergogna!
Questo è un Governo incapace di una decorosa spending review, che prende un aereo in leasing per far spostare un Primo Ministro con manie di grandezza che potrebbe perfettamente utilizzare un A330 del’Alitalia esattamente come fa un Capo di Stato che si chiama Francesco e di professione è Papa....e che fa??
Continua a far usciore soldi dal salvadanaio in tutti i modi e poi, vengono a chiedere tra gli altri, soldi (tasse quindi) ai pescatori sportivi per ripagare i professionisti del fatto che in mare....... non prendono abbastanza per sopravvivere.
Ma in mare no c'è nulla perché lo hanno fatto a pezzi loro! NON tutti, sia chiaro ma, vogliamo dare le responsabilità a chi le ha veramente e smettere di addossare colpe ai ricreativi che fanno meno danni di una brezza?
Uno splendido esempio portato dall’amico Umberto Simonelli, una delle rare teste veramente pensanti della pesca italiana, faceva un parallelo con i funghi.
Diminuiscono i funghi e i cercatori sono in crisi?
Allora si concedono più licenze per raccoglierli e si aumenta la dimensione dei cestini.
Nella pesca in mare, si aumentano i finanziamenti, gli aiuti e si cerca di salvare una flotta pescherecci che dovrebbe invece essere dimezzata. ma non sono affari miei, io voglio parlare di pesca sportiva. Anzi, si danno più soldi per finte riconversioni e simili amenità....Ma intanto in mare non c'è più nulla e i professionisti lo sannno bene...
Tra l'altro l'imbecillità della nostra politica gli ha pure tolto un pezzo di mare italico guadagnato con il sangue di guerre...!
Parliamo allora del testo che abbiamo letto e che, tra le due perle che ci riguardano indica la possibilità che nelle Consulte delle Aree Marine Protette possano accedervi 3 rappresentati dei pescatori professionisti.
Questo è indice chiaramente della malafede con cui tutto ciò è costruito. Noi siamo 1.5 milioni circa e non possiamo accettare di NON ESSERE nemmeno presi in considerazione.
Sia chiaro, nulla di personale con chi pesca professionalmente e rispetta le regole ma parliamo invece di chi mette reti in 50 cm d’acqua bloccando intere spiagge? Le turbo soffianti che distruggono i fondali? le strascicanti entro i 50 metri di profondità? Le cassette di pesce rifiutato e gettato in mare per i gabbiani? Oppure ricordiamo che la pesca ricreativa preleva al massimo il 2% dell’intero pescato ed è invece dipinto come responsabile della fine dei pesci?
Dei tonni che tornano morti in mare a quote sforate? Alle stesse quote che vengono bucate regolarmente e poi si usano mille espedienti per dare la colpa a chi ne pesca uno con la canna?
Oppure diamo la colpa a quel 2% (forse) che prende i pesci e li vende , cosa illegale, vergognosa, indecente ma che è pur sempre di una minuscola minoranza?
Basta, vergognatevi come direbbe Oscar Giannino.
Pagherei volentieri una licenza se questa garantisse controlli, barriere artificiali contro lo strascico, regole ferree contro gli abusi perpetrati dai pescherecci.Allora non fiaterei. Spendo soldi per mille cose e per questa ragione sarei felice di farlo.
Credo di poter rappresentare e parlare anche a nome di molti altri appassionati che in questi giorni mi hanno inondato di chiamate e mail. La sola condivisione sui miei profili ha superato quota 280 quindi molte migliaia di appassionati hanno firmato l’atto predisposto dalla FIPSAS.
Imporre un balzello di qualsiasi entità, per poi girarlo verso le casse della pesca professionale, suona gravemente offensivo ed irrispettoso proprio in virtù dei numeri espressi dal censimento voluto dal MIPAAF; circa un milione di appassionati hobbisti in mare. ( Ma non lobbisti ahimé).
Peccato che manchino all'appello almeno il 50% degli appassionati Medridionali e questa fotogtafia riguardi solo chi pesca in mare.
Vogliamo poi parlare della pagliacciata del mancato rinnovo del "permesso" determinato dal censimento in mancanza dei quali alcun AMP non concedono permssi di pesca sportiva al loro interno...ma li danno ai professionisti. Qualcuno ha pure affermato che in mancanza del tesserino non potremmo più pescare in mare e sdaremmo oggetti di sanzioni.
Per cortesia, qui c'è da scendere in piazza in trentamila e chiedere che qualche testa politica rotoli perché non si prendono per i fondelli milioni di persone per favorirne alcune decine di migliaia...
Ho sempre sostenuto la bontà del censimento voluto qualche anno fa dall'allora Ministro Galan e sostenuto da parte dell'associazionismo ( FIPSAS, EFSA, Big Game) poiché era il modo per definire la reale consistenza del mondo ricreativo italiano e dare al milione di appassionati, quella dignità e voce che fino ad oggi sono state assenti. MI sbagliavo di molto.
Mai avrei voluto vedere tale censimento bassamente strumentalizzato per infliggere ad una categoria immensa e socialmente trasversale, un balzello a favore di chi vive da decenni grazie a sostegni governativi.
Ma non voglio parlare di altre categorie, non mi interessa e non ne ho titolo.
Dico solo che è ora che FIPSAS, FIPO (che deve smettere di andare per conto proprio), EFSA, APR, IGFA , BIG Game e altre che dimentico, si devono mettere attorno ad un tavolo una volta per tutte e creare un gruppo di forza.
Basta con rese di posizione e che tutti si mettano in testa che dall’altra parte abbiamo gente che è nel Parlamento, è nel Senato e sta decidendo di impedirci di vivere il nostro hobby.
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