pubblicato il 30/03/16

Sono molto demotivato lo ammetto, la stanchezza comincia a farsi sentire. 

Queste ultime settimane hanno assestato un colpo duro alla mia speranza di vedere schiarirsi quella luce così terribilmente spenta per colpa del bracconaggio.
Parole e solo parole, i fatti li fanno un manipolo di volontari eccezionali ma tutto il resto mi pare fumo. 

Sia ben chiaro, io non ho la possibilità materiale di andare nel triveneto a mettermi a fare la Guardia Volontaria, ci sono 500 chilometri di troppo per cui sono uno di quelli che sta facendo solo chiacchiera e non molto altro in questa che è una guerra.


Pare che le famiglie di lipoveni siano più che raddoppiate e laddove si vedeva una sola auto ora, ce ne sono anche sei-sette. Sappiamo che alcuni di questi sono scesi verso sud perché ci son tanti luoghi in cui possono operare senza disturbo perché se a Ferrara c’è un sistema quasi collaudato,  in gran parte dell’Italia non si sa cosa sia il fenomeno del bracconaggio.
La cosa drammatica è che nessuno delle persone che conosco e che pescano, sa che esiste questo problema per cui, per loro, il problema... non esiste. 

E' passato un disegno di legge che è un bicchiere d'acqua zuccherata con il quale i bracconieri ci irridono e ci prendono in giro; ma quando mai una multa potrà fermarli cari parlamentari??? C'era la possibilità di produrre emendamenti per la Commissione del Senato e ci hanno fatto "gentilmente" sapere che nessun emendamento prodotto dalle opposizioni può passare in questo quadro politico, nemmeno quello più intelligente. La ragione di partito supera ogni progetto possibilmente vincente; il senso dello Stato e di ciò che serve a tutelarlo è messo a disposizione di un partito politico che ha contribuito a portarci a questo sfacelo (lui e tutti gli altri).

La politica preferisce quindi tagliarsi le parti basse pur di fare un dispetto alla moglie. Questo in sintesi becera, quello che verifico con questi "out out"...

La pesca italiana è allo sbando, senza una guida vera e senza misure per difendersi sia in mare che in acque interne.In entrambi i casi è il bracconaggio imperversa indisturbato; lipoveno / rumeno in un caso, assolutamente nazionale, nell’altro.

E noi pensiamo ad altro e ci viene il dubbio che di certi problemi interessi poco o nulla e che siano invece gli interessi di parte a prevalere. Onestamente tutto questo mi da il voltastomaco se penso ai sogni di migliaia di persone, alla passione che ci mettono e quanti sacrifici fanno. Solo carne da cannone per sparare numeri che non hanno senso.

Mi spiegate come mai ci sono circa 4000 firme sull'operazione sulla legge che istituisce la licenza in mare quando io da solo ho avuto oltre 450 condivisioni sui miei profili FB? E aziende come Shimano ed altre ci hanno messo tutto il loro impegno?

Dove sono i milioni di pescatori che dichiariamo?? Dove sono i tesserati Fipsas, Arci, Igfa, Efsa etc. tanto per dirle quasi tutte. Possibile che migliaia di scoietà di pesca si dissocino da una operazione sacrosanta??

Ma tantè, stiamo andando direttamente verso una licenza che ci meritiamo perché siamo un popolo di chiacchieroni buoni al masismo a spiegare al CT della Nazionale di calcio come deve fare il suo lavoro oppure, ad un pilota di linea,  come deve atterrare...Per il resto guardiamo solo nel giradino degli altri, siamo inflessibili nella critica,  decisi e determinati nella condanna....purché non ticchi gli affari nostri. Basta vedere in mare, credo che in molti mi prendano per il culo per il fatto che spesso rilascio pesci che altri terrebbero...Tra questi, anche quelli che al mio arrivo mi fanno tante feste....(??)

In mare verifichiamo ogni giorno che non esiste più regola, tutti pescano anche quando è chiuso (leggasi tonno) e pubblicano foto sui social ben sapendo che nessuno li multerà per questo. Sarebbe da prenderli a denunciarli ed invece? La gente gli fa i complimenti a questi farabutti!!

La quasi totalità dei pescatori che conosco non sanno i limiti di pescato, non conoscono una sola regola etica e non hanno titegno a trattenere ogni cosa. D'altro canto se in televisione passano immagini di raffiate e gente che trattiene tutto, perché stupirsi?? 

Le aziende spesso spingono i propri personaggi senza rendersi conto che proprio loro sono i peggiori bracconieri che razziano dentici e ricciole senza alcun rispetto delle misure consentite. Chiaro che in questa situazione hanno gioco facile i detrattori della pesca sportiva; ovvio che, a breve, ci daranno due o tre giorni la settimana per pescare in mare ed il resto sarà santificato ai distruttori lobbisti.

Non è una ipotesi remota; era all’interno di un progetto poi stralciato. Quindi ne hanno parlato sul serio..

In acque interne abbiamo i lipoveni ma anche i carpisti stessi. Inutile nascondersi dietro l’ipocrisia; molti laghi a pago sono ripopolati con carpe volanti portate da carpisti (bracconieri quindi) per alimentare quel fenomeno schifoso.
Noi abbiamo il dovere di metterli alla berlina e informare le aziende di quel che stanno combinando i loro testimonial quando questi si comportano in modo sleale. 

La pulizia quindi deve iniziare da noi stessi, mettendo in un angolo gli esagitati e chi non capiscono che questo è un gioco bellissimo fino a quando lo consideriamo un gioco, poi diventa una cosa seria.

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Commenti

Icona utente Marco il 30/03/16
Purtroppo, da firmatario dell'iniziativa FIPSAS, sto registrando sui vari forum e gruppi a cui appartengo reazioni che oscillano tra la sfiducia nelle associazioni, la supposta inutilità delle petizioni e anche un sostegno alla licenza in mare, considerata giusta a fronte dello sfruttamento della risorsa ittica da parte dei ricreativi. Per me invece è intollerabile che i ricreativi debbano finanziare di fatto la pesca professionale, semplicemente perché c'è una sproporzione clamorosa nel prelievo degli uni e degli altri. Dispiace che non si sia in grado di farlo comprendere...

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