pubblicato il 18/02/14

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Bianchi contro neri, guelfi e ghibellini, Bartali e Coppi questa é l'idea ricorrente che mi sono fatto di certo mondo "ambientalista" della pesca nazionale.

Due partiti, tra l' altro frammentati al loro interno, in eterno conflitto ed incapaci di dialogare e incapaci di ascoltare.

Mica facile muoversi in una situazione del genere se ogni atto di apertura viene letto dalla controparte come uno schierarsi diventando quindi un nuovo nemico eppur, l'unica via che si può seguire é proprio quella di abbattere i pregiudizi e provare a mettere alle spalle l'immensa dietrologia che pervade ogni giudizio ed ogni pregiudizio.

Facciamo l' esempio del siluro, Indiscutibile preda che regala emozioni e sportfishing come forse mai avevamo avuto in Italia al punto da diventare oggetto di una associazione specialistica e di un entusiasmo che é sfociato nel fanatismo.

Chi scrive ha difeso a spada tratta il siluro beccandosi gli insulti di un suo mito di ieri, GD. Bocchi e di una bella fetta degli spinningofili sulle pagine della defunta Pescare pur scrivendo e filmando per il primo manuale sulle tecniche per pescarlo assai prima di ogni altro in Italia ed in Europa.

Difesa a spada tratta semplicemente sulla friabile tesi che " parlo di pesca e difendo la pesca".

É bastato affermare l'indiscutibile concetto che il siluro é una piaga che va "...debellata in quelle acque che sono ancora libere oppure pregiate...." per vedermi arrivare contro insulti dal mondo stesso del catfishing che, evidentemente, ha una visione miope e settaria della pesca.

Colluso con il lato oscuro della forza....quando é evidente che non può esserci una posizione esclusivamente "pro" visto che i " contro" sono anche sostenuti dalla scienza.

Questo é il grande limite che vincola la crescita dell'angler generico medio italiano; faticare a capire che siamo tutti all'interno di un sistema complesso e non, un meccanismo avulso dal resto.

Veniamo ora ai giorni nostri.

Anche qui ci sono differenti visioni che non si parlano proprio . Da una parte, quella che oramai ritengo essere la assoluta maggioranza formata dalle Associazioni e FIPSAS che hanno da tempo iniziato a dialogare con le amministrazioni mentre dall'altra, troviamo gli intransigenti duri e puri.

Sia chiaro, io da tanti anni sostengo che proprio la Federazione debba essere l'unico polo verso cui convergere anche se a volte mi viene da pensare il contrario...

Intanto nel web impazzano notizie e voci ( poche frammentarie) e diventa difficile non tenere conto che taluni pregiudizi, sono dettati da comportamenti discutibili del passato ma, fondati su prove.

Altri, su mezze prove. La maggioranza, come pare chiaro, solo su strumentalizzazioni e mezze verità o peggio,chiacchiere da bar.

Un ginepraio dal quale é difficile ottenere una immagine chiara o risposte esaustive anche perché ogni contributo di pensiero che non sia assolutamente allineato scatena sempre reazioni stizzite, ripicche e delazioni.

Di tutto questo, io ne ho stra piene le scatole anche perché se la pesca nazionale é a pezzi é anche per l'incapacità di trovare interlocutori che aprano la testa. Operazione che, stando a molte esperienze é impossibile.

E allora che facciamo, muoia Sansone e tutti i filistei oppure si prova a proporre idee anche a  rischio di isolamento?

Sicuramente non si deve abbassare la testa e iniziare untuose pratiche come nel costume di chi, nel nome del proprio piccolo interesse vende la propria faccia ....ed anche il resto.

Qual'é la strada giusta?

Forse quella che porta ad aprire gli armadi e che crei chiarezza usando la vera comunicazione, come strumento. Qui viene il bello perché questo settore é invaso da improvvisati e spesso, questo si vede.

Se in passato sono stati spesi fondi per pulizie etniche (eradicazioni) di alloctoni ingiustificate o discutibili e si é creata l'idea che alcuni traessero vantaggi economici da tutto ciò, non sarà forse colpa di una modesta capacita di comunicare le ragioni e le modalità?

Non sarà forse l'incapacità di condividere certe scelte piuttosto che imporle?

Non sono suonate sospette certe operazioni effettuate in gran segreto in cui il destino del pescato non é mai stato chiaro?

 

 Il mondo della scienza che ora lamenta che certi giudizi sono superficiali, non si é accorta che le operazioni che sono state avvallate non apparivano modelli di trasparenza agli occhi di chi non ha tempo da perdere a leggere ricerche? E la mancanza di trasparenza di queste operazioni che inevitabilmente ha portato a "pensare male" non ha quindi coinvolto anche la loro categoria?

Da qui lo scatenarsi di illazioni, interpretazioni che spiazzano, sviano e confondono le idee. Non siamo noi a fare una cattiva strategia di comunicazione, sono le operazioni senza chiarezza a creare confusione!   

A noi che osserviamo rimane il compito e solo quello, di tenere alta l'attenzione.

Finché se ne ha voglia visto che tutto sommato, la strategia di farsi i “casi propri”  e pensare al proprio orto é spesso la migliore ma anche la più mediocre.

Tra l’altro la fanno gran parte dei censori in circolazione.

In Accademia Militare la chiamavamo" vivere a quota periscopio" ed é esattamente il contrario del provare ad essere propositivi.

In Italia é diletto pericoloso perché molte menti sono antiche ed è non lecito porsi delle domande e pretendere delle risposte. Si tratta di lesa maestà…..

Allora, torniamo all'introduzione; continuiamo a pensare che il solo chiedere significa schierarsi da una parte e diventare nemico dell'altra?

Per fortuna poi arrivano manifestazioni come Vicenza o Gonzaga che ristabiliscono l'ordine delle cose, le vere priorità, che cosa desiderano gli appassionati veramente e chi gli appassionati, apprezzano veramente.

EA quel punto le chiacchiere stanno a zero..

Quello é l'unico mondo a cui mi riferisco e che merita il rispetto totale...

Per il resto....sveglia gente che il resto del mondo ha fatto del dialogo e dell'apertura mentale, il punto di forza!

Noi siamo invece ancora a Peppone e Don Camillo.

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